Introduzione
A Rita Ehrhardt
Castel Sant'Angelo domina il panorama di Roma con la sua imponente mole. Uno dei monumenti simbolo della città, fu innalzato sulla riva destra del Tevere, nei pressi del Vaticano, per volontà dell'imperatore Adriano che lo fece costruire come mausoleo dinastico della famiglia imperiale.
Al tempo stesso l’imperatore volle rendere immortale la sua fama e tramandare la visione che egli aveva dell’universo, influenzata, fra l'altro, dalla teoria tolemaica. Scelse quindi di edificare un monumento a pianta quadrata, entro la quale era inserito un cerchio; nel cerchio era inserito un altro quadrato e poi, forse, nel quadrato ancora un altro cerchio.
Nella cultura di Adriano il cerchio e il quadrato simboleggiano l’Uno e il Molteplice, la Divinità e il Creato, lo Spirito e la Materia, l’Anima e il Corpo, che dialogano tra loro in un meraviglioso equilibrio armonico.
Eretto quindi come luogo di sepoltura dalla forte valenza simbolica, l’edificio fu però presto abbandonato e riutilizzato come rifugio dalla popolazione romana, costantemente minacciata da feroci invasori.
Fu così adattato a fortilizio e poi trasformato in un vero e proprio castello cinto di mura con bastioni ai quattro angoli.
Nel corso di circa quattro secoli, nuove strutture si sovrapposero a quelle preesistenti, snaturandole, modificandole e talvolta cancellandole, in un processo di trasformazioni che si compenetrarono l'una nell'altra senza soluzione di continuità, sino all'epoca più recente.
La possente struttura di Castel Sant'Angelo, che ha da tempo immemore la fama di "fortezza inespugnabile" di Roma, frequentata dai pontefici in ogni situazione di minaccia, è quindi in realtà un organismo sfaccettato e complesso, del quale fanno parte le strutture del primitivo mausoleo imperiale, del successivo apparato difensivo e del più tardo nucleo abitativo, costituito dall'insieme degli appartamenti pontifici, dalla cappella, dai magazzini e dalle prigioni.
Il castello che, a seguito degli ultimi restauri, appare oggi forse più accogliente e spoglio rispetto all'epoca dei pontefici che vi soggiornarono, custodisce ancora al suo interno, gelosamente, ciò che rimane della struttura originaria. Ma quasi più niente è invece rimasto di epoca medievale: nel Rinascimento infatti i papi preferivano distruggere il "vecchio" per costruire il "nuovo", utilizzando quelle murature o strutture già esistenti che potevano accelerare i tempi, sempre molto ristretti, di costruzione o di ristrutturazione.
Nel visitare questo monumento così intricato dovremo quindi cercare di ricreare gli spazi e le dimensioni non più esistenti. Dovremo pensare al brulichio delle persone, agli odori e ai suoni provenienti dai luoghi più disparati del castello, come le cucine, le armerie, le carceri, le stalle, i corpi di guardia, la cappella, gli appartamenti pontifici.
Passeggiare al suo interno ed affacciarsi dalle sue terrazze sarà per noi un’esperienza non solo estetica ma anche e soprattutto storica che ci permetterà di rivivere in parte la secolare storia, a tratti crudele, affascinante e intrigata di Roma.
Come visitare il castello
Prima di addentrarci nella visita storica e artistica del castello, è opportuno soffermarci brevemente sul percorso suggerito e sui diversi livelli (o piani) del castello. In effetti, date le successive stratificazioni e aggiunte di appartamenti, sale, fortificazioni e cortili che sono intervenute nel tempo, il castello è quanto di più complicato si possa immaginare. Non possiamo parlare propriamente di piani appunto perché la costruzione originaria non fu realizzata per ospitare gli appartamenti dei papi (o i loro prigionieri), ma per conservare i sepolcri della dinastia degli Antonini. Successivamente, in epoca papale, l'edificio fu rimaneggiato a più riprese per offrire un punto di difesa efficace ai Papi residenti in Vaticano. Oggi quindi si parla di "livelli" e se ne distinguono, secondo le interpretazioni, da cinque a sette. Proponiamo qui di mantenere la suddivisione in sette livelli che è poi quella adottata dallo stesso Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo. La seguente figura permette di avere un'idea dei livelli e delle corrispondenti sale all'interno del castello.
L'immagine che segue può forse dare un'idea di cosa rimane dell'antico mausoleo all'interno dell'edificio attuale.
La quadreria di Castel Sant'Angelo
Castel Sant'Angelo ospita anche una ricca collezione di quadri di cui la gran parte provengono dalle collezioni Contini Bonacossi e Menotti. I dipinti che vanno dal XIV al XVIII secolo sono riuniti nelle sale di Clemente VII, di Amore e Psiche, del Perseo e dell'Adrianeo. Ne parleremo quando ci troveremo nelle suddette sale.