Introduzione


Il piccolo e suggestivo borgo di Capodimonte si affaccia su un promontorio che offre una splendida vista sul più grande lago vulcanico d’Europa, il Lago di Bolsena. Siamo a nord del capoluogo Viterbo, verso i confini con la Toscana, in un’area di grande interesse naturalistico per i suoi boschi, la fauna terrestre e lacustre, le verdi campagne e le lunghissime spiagge che ogni anno, durante i mesi estivi, attirano migliaia di turisti. 

Il territorio intorno al Lago di Bolsena ha prodotto, nei secoli, un complesso di tradizioni, usi e tecniche legate alla navigazione e alla pesca che oggi costituiscono non solo una risorsa ancora vitale per l’economia locale, ma anche un importante patrimonio culturale da preservare e valorizzare. Per questo motivo è nato il Museo della Navigazione nelle Acque Interne, proprietà del Comune di Capodimonte, il quale, ce lo auguriamo, vi offrirà la possibilità di compiere un viaggio ricco di suggestioni e di conoscenze, alla scoperta della storia della navigazione non solo in queste zone, ma, allargando lo sguardo, in tutta l’Italia centrale. 

Attraverso un filo narrativo continuo, il libro della memoria del Museo della Navigazione si apre con le piroghe protostoriche rinvenute nel Lago di Bolsena, proseguendo con le barche da pesca medievali del Lago di Piediluco e le piroghe delle Paludi pontine di fine Ottocento, per giungere, infine, alle tipiche barche da pesca del Tevere, del Lago di Posta Fibreno e del Lago di Bolsena.

L’edificio che attualmente ospita il Museo era originariamente il mattatoio comunale di Capodimonte. Gode di una vista unica sul lago e sulle spiagge vulcaniche di sabbia nera, delimitate da filari di alti platani.

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Vaso con scena di navigazione (VIII sec. a.C.)

Il logo del Museo della Navigazione e il suo significato. Il logo del Museo della Navigazione è tratto dalla decorazione dipinta di un'olla tardo geometrica della fine dell'VIII sec. a. C., che faceva parte del corredo della tomba 24, sepoltura maschile della necropoli di "Olmo Bello", una delle varie aree funerarie che circondano il Monte Bisenzio.
La scena dipinta sull'olla nel tipico stile lineare dell'arte geometrica, riproduce una imbarcazione stilizzata sulla quale tre uomini remano in piedi. In alto, sulla destra, è raffigurato un cervo. L'artista, quindi, ha voluto raffigurare una scena sia di pesca che di caccia, entrambe importanti attività di sussistenza per le antiche comunità del Lago di Bolsena, usando simbolicamente le immagini di una barca e di un animale selvatico.

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